
Oggi ho iniziato un nuovo viaggio e i miei compagni di avventura sono ancora una volta la formazione e il mare. Infatti con l’inaugurazione del nuovo anno alla Scuola di Webmarketing a Napoli, è partito ufficialmente questo nuovo percorso tra alcune delle mie cose preferite.
Grazie alla fiducia che mi stanno dando Alessandro Mazzù, Gennaro Esposito e Paolo Ammendola, lavorerò soprattutto al “Master in “Digital e Social Marketing” 2015-2016. Come per le edizioni passate, anche questa avrà in parte ancora sede a Città della Scienza, ma in virtù dei lavori di “ristrutturazione” che stiamo apportando alla formula del corso, nei prossimi mesi i contenuti, i docenti e le esperienze di formazione fuori dall’aula saranno del tutto inedite.
Al centro del Master c’è l’esigenza di trasmettere sapere materiale, concreto e pratico, consapevoli che la teoria e la conoscenza accademica vivono in altri ambienti e che, al contrario, una scuola di formazione professionale ha il dovere di offrire il “come si fa”, il “dove farlo” e “con chi farlo”.
1. “Come si fa”: si progetta in aula ma si sviluppa in azienda
Per noi fare formazione per professionisti significa lasciare nulla al caso e curare innanzitutto la scelta dei contenuti: abbiamo deciso di selezionare 10 macro aree del web marketing e lavorare, per moduli, ai temi della digitalizzazione delle imprese:
- sviluppo di web e mobile app
- eCommerce
- posizionamento dei contenuti in ottica SEO e SEM
- blog, piano editoriale e tecniche copywriting per il web
- Social Media Marketing
- brand identity e comunicazione web
- gestione di campagne di promozione e social advertising.
A proposito di pubblicità online, non tralasceremo poi le risorse professionali per la gestione di Digital Email Marketing, in coerenza con gli altri moduli, quindi studiando campagne DEM per i vari casi di:
- brand awareness
- lead generation
- conversione per l’eCommerce.
Come renderemo pratico tutto questo “saper fare”?
Attraverso i project work.
Divideremo infatti l’aula in gruppi di lavoro e ci metteremo a lavorare a casi reali con le imprese coinvolte nel master: raccogliendo le loro domande di sviluppo o miglioramento della propria presenza online, andremo a osservare i loro processi lavorativi dal vivo, analizzeremo e studieremo in team le soluzioni da proporre e svilupperemo delle vere e proprie consulenze in webmarketing che, alla fine dell’anno, presenteremo direttamente in azienda.
Daremo vita, insomma, ad una nuova formula di stage, punta di diamante della nostra offerta, che farà vivere ai nostri studenti la reale situazione che i nuovi professionisti del settore vivono, misurandosi direttamente con le situazioni, i problemi e le variabili di tipo sociale e culturale in cui le imprese oggi operano.
2. “Dove farlo”: le imprese napoletane hanno bisogno di consulenza
Dire Napoli è un po’ come dire tutto il Sud: riesce a chiamare risorse dai suoi territori limitrofi grazie alle università e ai distretti industriali, i più importanti d’Italia perché forniscono la base ai grandi brand del Made in Italy, costituendo un ecosistema vincente fatto di brand storici attivi in tutti i settori ma anche nuove realtà aziendali, seppur convivendo con tanti problemi (ne scrissi qualche tempo fa su SenzaFiltro).
Insomma, si trovano proprio qui le imprese che si affacciano sul web per innovarsi e trovare nuovi mercati, sperimentando la via della digitalizzazione e uscire da una crisi di sistema che in alcun altro posto d’Italia è stata risolta diversamente.
Lavorare sul territorio napoletano fornisce una panoramica di situazioni, insieme positive e negative, che accompagnano il fabbisogni di servizi che le aziende hanno in quest’area.
Dal punto di vista delle nuove professioni, qui le imprese hanno bisogno di tutto: mancano consulenza organizzativa, di marketing, incubazione, assistenza su finanziamenti, formazione, ricerca di partnership e networking e, non di minore importanza, l’esigenza di un collegamento con il mondo dell’università e della ricerca e nuovi processi di internazionalizzazione.
Chi meglio di noi potrebbe inserirsi e trovare lavoro fornendo soluzioni a queste esigenze? Chi potrebbe emergere come leader di settore se non qualcuno che riesca a portare la digitalizzazione dove ancora non è concretamente attecchita?
3. “Con chi farlo”: solo mentori concreti e operativi
“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” dice un vecchio detto. Che non ha tutti i torti.
Quanti corsi in digital e comunicazione web esistono? E quanti propongono i soliti influencer, le tweet star e gli autori di libri su come si fa marketing? Quanti esperti e presunti tali, presenti a tutti gli eventi di settore (e non si capisce effettivamente quand’è che lavorano) vediamo scendere dal palcoscenico e si vestono da docenti per il master di turno? E quante slide copiate e incollate vediamo circolare?
Ecco, sulla base di queste domande abbiamo deciso che nella nostra Scuola solo i relatori davvero concreti e operativi sono i benvenuti.
Noi non ricicliamo corsi online, in house e slide di altri master. Non vendiamo teoria e ricettari, né arruoliamo influencer per riempire l’aula, ma avremo con noi solo relatori “di razza”. Non guarderemo alle soluzioni da manuale, ma alle domande delle aziende. Non parleremo della Apple o di Google quando avremo bisogno di fare degli esempi concreti, ma ci interesseremo delle esigenze di sviluppo e miglioramento che hanno le pmi dei distretti campani e del meridione d’Italia.
Per questo motivo abbiamo deciso di coinvolgere in primis docenti, aziende e professionisti vicini a noi e scopriremo insieme perché abbiamo in casa già i migliori esempi italiani da seguire. E quando ci mancherà qualcosa, non avremo paura di invitare da fuori chi potrà portarcelo.
Non ci chiuderemo tra di noi per conservare l’idea che qualcuno potrebbe rubarci, ma anzi proveremo a collaborare con i colleghi fuori regione che stimiamo e per cui vale la pena, secondo noi, aprire le porte della scuola e condividere insieme esperienze e idee, a favore del vero obiettivo di chi fa formazione: trasmettere Fare e Saper Fare.
Avremo pazienza e fiducia per raggiungere tutti gli obiettivi che ci poniamo, perché sappiamo che non è facile, ma abbiamo la certezza che sarà gratificante arrivare alla fine dei questa stagione.
Queste sono le premesse del viaggio, delle cose di cui stiamo parlando all’Open Day mentre presentiamo i prossimi corsi e tutto ciò che ci aspetta nei prossimi mesi.
Forse anche per questo nuovo viaggio ci inventeremo un hashtag. Potrebbe funzionare qualcosa come #scuolawmkt, chissà.
Pingback: Non rispondo sempre a telefono - Le mie cose preferite()