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“Dylan Different”, Ben Sydran [RECENSIONE]

di domenica, 12 Dic 2021

 La percezione del disco è molto particolare: da un lato si avverte il lavoro meticoloso per accordare sullo stesso sentimento dylaniano le personali esperienze ricollegabili all'ascolto dei brani storici, perchè il tutto fluisca in maniera riconoscibile; dall'altro, si riconosce un tocco soggettivo e una volontà di sperimentare una strada alternativa rispetto all'interpretazione originaria dei pezzi scelti.

“Voz e Violão”, Celso Fonseca [RECENSIONE]

di domenica, 28 Nov 2021

Nel suo significato più vasto, "Voz e Violão2 contiene tutte le caratteristiche del sottogenere brasiliano, prendendo dalle anime europea e portoghese melodia e ricchezza, e dall'anima nera, africana, ritmo e temperamento, sulla falsariga della storia jazz statunitense, secondo intrecci ed esperienze similari, fino alla nascita del famoso ‘nuovo pallino', la bossa nova. Quindi riporta i classici protagonisti della tristeza, della felicidade, della saudade e del choro, spesso con amorevole poesia e attaccamento, altre volte anche attraverso l'uso ironico di idee diffuse e non necessariamente veritiere.

“Maison Maravilha”, Joe Barbieri [RECENSIONE]

di lunedì, 22 Nov 2021
Elegante ma diretto, dolce eppure disilluso: quando gli artisti si mettono a nudo accade sempre qualcosa e Barbieri lo fa con garbo, pur non risparmiandosi, attraverso il racconto di un'esperienza che non è il fine, ma il mezzo di comunicazione per svelarsi lungo i 41 minuti del suo nuovo lavoro.

Una conversazione sul Jazz Italiano: intervista a Igor Palmieri

di giovedì, 7 Ott 2021

In occasione di un ciclo di tre serate bolognesi tra l'8 e il 10 settembre 2011, alla Cantina Bentivoglio che lo aveva già accolto in passato, Igor Palmieri presenta il primo disco prodotto insieme al suo quintet, "Have a nice day". Io ero inviata di Jazzitalia e l'ho raggiunto per intervistarlo e ascoltare il concerto.

“Have a nice day”, Igor Palmieri [RECENSIONE]

di mercoledì, 6 Ott 2021

Have a nice day è il primo disco di Igor Palmieri, frutto di un bisogno, di dover fare il cosiddetto "punto della situazione" sulla strada che si è deciso di intraprendere tempo fa e sul percorso che ancora attende il Quintet. L'album contiene una suggestiva citazione di Miles Davis, "Prima lascia che io lo suoni, poi più tardi te lo spiegherò", che ci introduce all'atteggiamento con il quale intraprendere questa scoperta.

“Night”, Leopoldo Sebastiani [RECENSIONE]

di martedì, 17 Ago 2021
Mentre Night scorre, ritmi nuovi compaiono, con tempi e tonalità regolari, a disegnare una musica pulita che non tradisce l'anima del jazz.