
Elegante ma diretto, dolce eppure disilluso: quando gli artisti si mettono a nudo accade sempre qualcosa e Barbieri lo fa con garbo, pur non risparmiandosi, attraverso il racconto di un’esperienza che non è il fine, ma il mezzo di comunicazione per svelarsi lungo i 41 minuti del suo nuovo lavoro.
Un filo bellissimo che percorre funambolico con una sorridente leggerezza, ma che lascia intravedere tutto l’attaccamento alla vita: questo è quanto nasce dopo il successo di In Parole Povere , che si inserisce nel panorama del jazz come la riprova di un grande talento e un’acuta sensibilità musicale, anche grazie ad un’ennesima conferma, che è quella della canzone; non bastano le collaborazioni con Pino Daniele, Giorgia, Mario Venuti e Patrizia Laquidara, infatti, perché quest’anno arriva anche il premio Lunezia PopOn, giustificato dalla «delicata composizione e l’elegante scrittura» capace di elevare «l’arte della canzone a poesia musicata». Gli eventi visti, sentiti, vissuti da molto vicino, insieme ad altri maturati nell’inconscio, respirati furtivamente, rubati con gli occhi mentre passavano accanto, fanno parte del viaggio che egli racconta a partire dalla casa meravigliosa, eterea e passionale che è il suo nuovo disco.
Esplicitamente ripreso dalla musica anni ’40 e ’50 e dal cinema anni ’60, in cui si fondono genere moderno e classico insieme, Maison Maravilha è il quinto album solista di Joe Barbieri, composto da11 tracce che legano la tradizione jazz, il fado, la bossa nova con una spiccata orchestralità, soluzioni armoniche e magia degli archi, risultando ambizioso e ben riuscito.
Non può che risultare un lavoro di classe, maturo ed estremamente contemporaneo, realizzato attraverso un gioco esperto, sottile ma rassicurante, perché permette di cogliere con assoluta certezza il discorso fatto sopra le righe che, sfiorando una suggestionante atmosfera mista tra Chanson Française e Tango, oltre che stimolanti spunti letterari, ha l’intento di superare se stesso.
Il cd si apre con Normalmente, accompagnata dagli archi orchestrati da Antonio Fresa, continua con pezzi come Fammi tremare i polsi, caratterizzato dal contrabbasso di Giacomo Pedicini, e Tacere/Parlare, che alterna toni misurati fino ad superare la morbida sensualità con una più calda passione, arrivando a risultati molto più consapevoli,con la chitarra portoghese di Gino Evangelista in Lacrime di coccodrillo, chiudendosi, infine, attraverso un’attuale citazione italiana di indubbia qualità, ovvero Castelli di sabbia., che rappresenta senza dubbio il leitmotif che ha tenuto in piedi tutto il discorso.
Omara Portuondo è l’ospite più gradito e commuove con un’interpretazione di Malegrìa, che con altri due personalissimi omaggi rivolti a Paolo Conte con Wanda (stai seria con la faccia) e a Henri Salvador con La muraille de Chine, propone uno dei momenti migliori di tutto questo percorso: un’esplosione personale dell’autore che porta a distinguerlo in tema di musica italiana come un artista di classe. L’uso raffinato e delicato della voce, non da ultimo, esprime al meglio il senso delle parole, ma ancor di più, fa parte della composizione musicale unita al testo, con il tentativo di ottenere un suono complementare a quello degli strumenti e degli arrangiamenti.
Il risultato finale è un’accoglienza felicissima da parte del pubblico, che lo ha promosso a pieni voti e un impatto sul mercato di 20.000 copie vendute da gennaio fino ad ora. Uno sforzo notevole sia in termini compositivi che esecutivi, che rasenta la perfezione, elevato tra i migliori percorsi musicali internazionali.
Per cogliere il suo suggerimento non c’è niente di meglio che uno spunto dall’Insostenibile leggerezza dell’essere, che racchiude la sintesi dell’approccio musicale di Maison Maravilha:
la nostra vita quotidiana è bombardata da coincidenze o, per meglio dire, da incontri fortuiti tra le persone e gli avvenimenti chiamati coincidenze.[…]. L’uomo, spinto dal senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale in un motivo che va poi a iscriversi nella composizione della sua vita.
Viene difficile trovare un difetto, muovere una critica a questo punto, perché probabilmente siamo di fronte al momento più alto dell’espressività e della creatività di questo autore. Ma se anche fosse vero che si tratta del suo momento di maturità, quale potrebbe essere in tutto ciò il piacevole paradosso? Secondo me è’ la purezza dell’inventiva di un ragazzo di 35 anni che fa le cose d’istinto e ti parla come un fratello buono, prezioso ed innamorato della vita… Non c’è altra scelta che seguirlo, perché non ammette compromessi.
Produzione artistica di Joe Barbieri e Antonio Fresa.
“Maison Maravilha” è un prodotto di Microcosmo Dischi, distribuito in Italia da IRD, ma disponibile anche in altri 12 paesi nel mondo.
Joe Barbieri – voce e chitarre
Gianfranco Campagnoli – flicorno
Giacomo Pedicini – contrabbasso
Carmine Bruno – percussioni
Giuseppe Milici – armonica
Sergio Di Natale – con orgoglio e discrezione, batterie
Tony Canto – chitarra
Gino Evangelista – chitarra portoghese
Sas Piedepalumbo – fisarmonica
Vladimir Kocaqi – violoncello
Pericle Odierna – clarinetto e sax soprano
Antonio Fresa – pianoforte, rhodes, orchestrazioni
Armand Priftuli, Piero Calzonari, Pasquale Murrino, Angelo Casoria -primi violini
Gianluca Falasca, Roberto Roggia, Liliana Rotundi – secondi violini
Tracce
1. Normalmente
2. Fammi tremare i polsi
3. Lacrime di coccodrillo
4. Malegrìa (con Omara Portuondo)
5. Castello di sabbia
6. Wanda (stai seria con la faccia)
7. Tacere/parlare
8. Gira e rigira
9. La muraille de Chine
10. Fa’ conto
11. Onda schiva
Articolo originariamente pubblicato su Jazzitalia.
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